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Cultura
Carosello Carosone, il film su rai 1
di Adriano Cisternino
Un film su Renato Carosone. L'appuntamento è per giovedì 18 marzo su Rai 1 in prima serata. La notizia, già pubblicata nei giorni scorsi, è stata confermata venerdì sera dai microfoni del festival di Sanremo.

Sarà anche l'occasione per celebrare i vent'anni dalla scomparsa del musicista (3 gennaio 1920 - 20 maggio 2001) che per primo ha avvicinato la canzone napoletana al jazz-rock dandole quella svolta - poi seguita da Peppino di Capri, Pino Daniele ed altri - che ha rappresentato in un certo senso lo spartiacque fra la canzone napoletana antica e quella moderna.

Carosello Carosone” è il titolo del film, prodotto da Groenlandia e diretto da Lucio Pellegrini, liberamente tratto dal libro autobiografico curato dal giornalista Federico Vacalebre.

L'attore napoletano Eduardo Scarpetta, discendente del padre dei De Filippo, già ammirato in tv nella recente fiction “L'amica geniale”, interpreterà il cantapianista, mentre Vincenzo Nemolato sarà Gegè Di Giacomo, il popolare batterista che introduceva i pezzi con il celebre “Canta Napoli...”.

Flavio Furno proporrà la figura di Nisa, ovvero Nicola Salerno, paroliere di tante canzoni di successo di Carosone. Determinante anche il contributo di Stefano Bollani che ha firmato la colonna sonora prestando anche le mani in alcune scene per gli inevitabili virtuosismi sulla tastiera.

Bollani, due volte vincitore del premio Carosone, è stato sin da ragazzo un fan del musicista napoletano, dal quale fu incoraggiato dopo avergli scritto una lettera per chiedergli consigli. Prezioso anche il contributo di Ciro Caravano dei Neri per Caso, vocal coach degli attori.

Maruzzella”, Torero”, “Tu vuò fa' l'americano” sono alcuni dei successi rievocati nel film che racconta gli anni giovanili di Carosone, le prime esperienze in Etiopia, dove conosce Lita, ballerina veneziana poi diventata sua moglie, il primo trio con Gegè Di Giacomo e Peter Van Wood con la sua chitarra parlante e l'italiano un po' storpiato di un olandese, poi il quartetto, il sestetto, le prime esibizioni allo Shaker, la rielaborazione in chiave maliziosa e dissacrante di pezzi come “la pensée”, “e la barca tornò sola”, le vocine ed altri trucchetti che funzionano, il tutto accompagnato dal suo pianofortissimo eclettico e brillante.

Poi Roma, Milano, fino alla consacrazione di New York, alla Carnagie Hall, tempio di Duke Ellington e Benny Goodman.

Carosello Carosone” racconta insomma un pezzo di storia della canzone napoletana attraverso la vita di un personaggio che ne rappresenta uno dei protagonisti assoluti.

Mentre quella tradizionale declina e quasi affonda tra polemiche, scazzottate e carte bollate intorno al festival di Napoli lui la traghetta nel dopoguerra ridandole nuova e fresca vita.

L'accompagna con il talento di un artista geniale in un contesto moderno senza mai abbandonarne lo spirito tradizionale e soprattutto con grane ironia.

Peppino di Capri, Pino Daniele, Gli Showmen, Gragnaniello, Raiz e tanti altri… musicalmente sono tutti figli suoi.
6/3/2021
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