Calcio
Il Napoli si allontana. dalla Juve
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 17.07.2019)
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Colpo del presidente che ingaggia Carlo Ancelotti. È ancora secondo posto. Persi entrambi i confronti con i bianconeri. Entusiasmo in Champions, ma azzurri eliminati per i gol in meno. Eliminati nei quarti in Coppa Italia e in Europa League.
È la stagione del cambiamento (2018-19). Sarri lascia dopo tre anni totalizzando 259 punti, due secondi posti e un terzo, riducendo man mano il distacco dalla Juve campione (-9 nel primo anno, -5 nel 2016-17, -4 nell’ultima stagione col record azzurro dei 91 punti). Incompatibilità di carattere con De Laurentiis, ma anche la sensazione che fosse concluso il ciclo dei titolarissimi, chiudono il rapporto.
Sarri va al Chelsea (terzo in Premier e vincitore dell’Europa League), arriva Carlo Ancelotti più di mille volte in panchina, vincitore di campionati in Premier (Chelsea), in Francia (Paris Saint Germain), in Bundesliga (Bayern), una Champions col Real Madrid. Un santone. È libero dopo l’esonero dal Bayern.
Ennesimo colpo di genio di De Laurentiis. Dopo le entusiasmanti stagioni con Sarri, ingaggia un allenatore di grande esperienza e vittorie, molto stimato, di buon carattere, disponibile (contratto biennale a 6 milioni a stagione).
Ancelotti assicura una grande considerazione sui media per la sua avventura napoletana. Il Napoli, con Ancelotti, si mette al riparo da eventuali critiche pesanti. Il passaggio da Sarri ad Ancelotti non è facile.
Al suo primo anno azzurro, Ancelotti può far poco. A Dimaro si immerge con entusiasmo nella realtà partenopea. Sottolinea che non è venuto a Napoli a “pettinare bambole”. Promette l‘assalto alla Juve. Intanto, deve conoscere tutta la “rosa”.
Anche su sollecitazione del presidente, che pretende la valorizzazione degli azzurri meno impiegati da Sarri, Ancelotti farà una rotazione completa dei 26 giocatori a disposizione finendo col presentare sempre una formazione nuova. Sostituisce il 4-3-3 di Sarri col 4-4-2 benché abbia in “rosa” giocatori meglio a loro agio col modulo precedente.
Nelle prime dieci partite (infortunato Meret, si alternano in porta Ospina e Karnezis) gli inamovibili sembrano Hysaj (fino all’apparizione di Macuit), Albiol, Koulibaly, Mario Rui (Ghoulam indisponibile), Callejon arretrato sulla linea di centrocampo (alla fine farà solo 4 gol) e Allan.
In attacco, più presente Insigne che va ripetutamente in gol con Mertens che fa panchina alternandosi con Milik. Ancelotti prova e riprova Rog, Diawara, Ounas, Verdi. Molto presente Zielinski. Presenze alterne per Hamsik. La rotazione degli azzurri non avrà mai fine.
A Torino, contro la Juve, Ancelotti schiera quella che sembrerebbe la formazione titolare: Ospina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, Hamsik (69’ Fabian Ruiz), Zielinski (60’ Malcuit); Insigne, Mertens (60’ Milik). Il Napoli va in vantaggio con Mertens (10’), poi rimontato dai gol di Mandzukic (26’ e 49’) e Bonucci (76’).
Al San Paolo, la gara con la Juve è segnata dall’espulsione di Meret al 26’ per presunto fallo su Cristiano Ronaldo al limite (entra Ospina). Dal limite segna su punizione Pjanic, raddoppia Emre Can (39’), gol di Callejon al 61’. Insigne manca il pareggio calciando sul palo il rigore dell’83’.
Nella seconda partita con la Juve persa 1-2, Ancelotti schiera Meret (Ospina); Malcuit (46’ Mertens), Maksimovic, Koulibaly, Hysaj; Callejon (68’ Ounas), Allan, Fabian Ruiz, Zielinski; Milik, Insigne.
La stagione sarà contrassegnata dalla partenza di Hamsik per la Cina (ventiduesima giornata di campionato) che, aggiungendosi alla cessione di Jorginho al Chelsea, crea problemi a centrocampo. L’indisponibilità di Albiol (presente in 26 delle 52 partite della stagione) riduce il rendimento di Koulibaly che accusa l’assenza dello spagnolo, impareggiabile regista difensivo.
A centrocampo, Ancelotti inizia con Fabian Ruiz in mezzo e Zielinski quarto a sinistra, poi inverte la posizione ai due con migliori risultati. Insigne cala nel girone di ritorno quando evaporano le novità di Ancelotti. Si riprende Mertens, meno trattenuto in panchina. Ghoulam rientra alla quindicesima giornata (8 dicembre) dopo l’operazione al ginocchio sinistro in luglio.
A fine stagione, lascia il medico sociale Alfonso De Nicola dopo 14 annidi brillanti risultati: il Napoli era la squadra con meno infortuni. Non si escludono diversità di vedute col nuovo staff tecnico.
De Laurentiis investe 98 milioni di euro al calciomercato (30 milioni Fabian Ruiz il “pezzo” pregiato, 25 Verdi, 22 Meret, 13 Malcuit). Non si fanno abbonamenti, le condizioni del San Paolo in vista delle Universiadi 2019 non lo permettono.
Le presenze per le 19 partite casalinghe di campionato calano sensibilmente (551.255, la più bassa nelle dodici stagioni di De Laurentiis in serie A). La media delle presenze al San Paolo è di 29.013 spettatori. L’incasso di campionato è di 10.590.064 euro. La partita con la Juventus (1-2) fa registrare l’incasso più alto (1.757.502 euro per 42.667 spettatori).
L’inizio di campionato degli azzurri è soddisfacente. I giocatori aderiscono con entusiasmo al 4-4-2 anche per mettersi in luce col nuovo allenatore. Il rovescio di Marassi contro la Sampdoria (0-3) alla terza giornata viene superato con una serie di tre vittorie consecutive (1-0 alla Fiorentina, 3-1 sul campo del Torino, 3-0 al Parma). Ma il primo confronto diretto con la Juventus (1-3 a Torino, settima giornata) allontana il Napoli dalla lotta per lo scudetto.
Il ritmo bianconero del girone d’andata è straordinario (53 punti, nessuna sconfitta, 17 vittorie, 2 pareggi). Il Napoli conquista 44 punti. Pesano le tre sconfitte esterne con Sampdoria, Juve e Inter (0-1), ma anche i due pareggi interni con la Roma (1-1) e il Chievo (0-0).
Nel girone di ritorno, la Juventus cala (37 punti) perdendo quattro partite: a Marassi col Genoa (0-2), a Ferrara con la Spal (1-2), a Roma con i giallorossi (0-2) e a Genova con la Sampdoria (0-2). Il Napoli fa peggio (35 punti) perdendo anche il ritorno con la Juve (1-2 al San Paolo), a Empoli (1-2), con l’Atalanta (1-2) e a Bologna (2-3).
Non c’è mai lotta per il vertice. La Juve stravince tutti i confronti col Napoli: 49 punti in casa contro i 43 degli azzurri, 41 punti fuori contro i 36 del Napoli. Non c’è lotta neanche per il secondo posto, ben saldo per il Napoli. Atalanta e Inter finiranno a 10 punti dagli azzurri, il Milan a 11 e la Roma a 13. Il Napoli conclude il campionato a 11 punti dalla Juventus campione.
Alla fine, nessuno dei giocatori meno impiegati da Sarri sfonda. Rog, acquistato nel 2016 per 13,5 milioni alla Dinamo Zagabria, a gennaio viene dato in prestito al Siviglia dove gioca solo dieci partite. Ounas gioca a sprazzi e non convince del tutto. Delude Diawara che, a fine stagione, va alla Roma con una valutazione di 20 milioni (era costato 14,4 nel 2016) nella trattativa che porta Manolas in azzurro. Infine, l’acquisto di Verdi si rivela un flop clamoroso.
In Coppa Italia, 2-0 al Sassuolo al San Paolo, 0-2 col Milan a San Siro. Fuori ai quarti.
Il girone di Champions con Liverpool e Paris Saint Germain sembra proibitivo. Il Napoli comincia bene. Al debutto sul campo della Stella Rossa è 0-0. Incoraggia la vittoria (1-0) sul Liverpool a Napoli, decisivo Insigne all’89’ dopo una traversa di Mertens e il salvataggio di Gomez sulla linea (tiro di Callejon). Occasioni che il Napoli rimpiangerà a fine girone deciso dai gol.
A Parigi contro il Paris Saint Germain di tutte le stelle (Marquinhos, Verratti, Rabiot, Mbappè, Di Maria, Neymar, Cavani) Ancelotti schiera (4-4-2): Ospina; Maksimovic, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Callejon (87’ Rog), Allan, Hamsik, Fabian Ruiz; Insigne (53’Zielinski), Mertens (85’ Milik).
Insigne va in gol e il Napoli chiude 1-0 il primo tempo. Nella ripresa un autogol di Maro Rui incoraggia i francesi, ma il Napoli raddoppia con Mertens (77’). Sembra fatta. Una “invenzione” di Di Maria nel recupero (93’) regala il pari ai francesi.
Nel ritorno al San Paolo è ancora pareggio (1-1), Insigne su rigore (terzo gol in questa Champions). Il Napoli batte poi la Stella Rossa (3-1), perde di misura a Liverpool (0-1). La classifica finale del girone: 11 punti Paris Saint Germain); 9 Liverpool (gol 9-7); 9 Napoli (gol 7-5); 4 Stella Rossa. Il Napoli è fuori per i gol in meno col Liverpool (stessa differenza-reti).
Si scende in Europa League con molte ambizioni dopo l’incoraggiante Champions. Facili i sedicesimi contro lo Zurigo (3-1 in Svizzera, 2-0 a Napoli). Saltati anche gli ottavi contro l’insidioso Salisburgo (3-0 in casa, 1-3 fuori: determinante il gol di Milik). Nei quarti strada sbarrata dall’Arsenal: 0-2 a Londra, 0-1 al San Paolo.
Nella stagione 2918-2019 il Napoli ha giocato 52 partite (38 in serie A, 2 in Coppa Italia, 6 in Champions e 6 in Europa League) Ancelotti ha impiegato 26 giocatori: Meret (21 presenze, 18 gol incassati), Ospina (24, 25 gol subiti), Karnezis (9, 7 gol subiti),Hysaj (35), Malcuit (27), Albiol (26, 1 gol), Koulibaly (48, 2 gol), Mario Rui (31, 1 gol),Ghoulam (21, 1 gol), Callejon (47, 4 gol), Allan (47,1 gol), Hamsik (19, 1 gol), Zielinski (49, 7 gol), Fabian Ruiz (40, 7 gol), Mertens (47, 19 gol), Milik (47,20 gol), Insigne (41, 14 gol), Ounas (26, 4 gol), Verdi (24, 4 gol), Younes (16, 3 gol), Maksimovic (28), Diawara (19), Luperto (15), Rog (11, 1gol), Chiriches (6), Gaetano (3).
13 - Fine
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