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Calcio
Napoli, la banda del buco
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 19.01.2020 )
Una sola squadra in campo, la Fiorentina, che si porta via una vittoria strameritata (2-0). Il Napoli di Gattuso, al San Paolo, fa patatrac. Complessivamente, è la quinta sconfitta interna in dieci partite.

Il Napoli è allo sbando. Non una minima idea di gioco. Difesa imbambolata sui due gol della Fiorentina. Attacco inesistente. Gattuso non trova alcun rimedio e sono inutili anche le sostituzioni.

Il Napoli porta palla (soprattutto Fabian Ruiz), la Fiorentina la fa viaggiare velocemente. La differenza è questa. Iachini erge un muro difensivo di cinque uomini arretrando sulla linea dei terzini i laterali di centrocampo Lirola e Dalbert. Lascia l’iniziativa al Napoli (69% di possesso-palla) e parte in contropiede.

Chiesa è in grande serata. Porta in vantaggio la squadra toscana (26’) e con un cambio-gioco favorisce il raddoppio di Vlahovic (74’). Iachini mette Insigne fuori partita con una doppia marcatura: Benassi e Lirola.

Il mediano si ferma a controllare Insigne quando Lirola sprinta in avanti. La Fiorentina azzecca tutte le mosse. Castrovilli dissolve il centrocampo azzurro con azioni vertiginose.

Col Napoli subito in difficoltà, Gattuso ritocca la linea difensiva portando Di Lorenzo a destra e Hysaj a sinistra con Luperto centrale in tandem con Manolas.

Sui gol della Fiorentina, immobile Di Lorenzo sulla rete di Chiesa, incerto Luperto su quella di Vlahovic. Ma tutta la difesa resta a guardare.

Il Napoli non ha mai dato l’impressione di farcela contro un avversario super-organizzato. Callejon (inizio promettente) si è divorata di testa la palla del possibile uno e uno (36’), Insigne ha scheggiato il palo (52’), Llorente sullo zero-due ha battuto di testa a lato come sua abitudine (77’). Dragowski ha fatto una sola parata, sullo zero a zero, smanacciando la conclusione acrobatica di Milik sul lancio di Callejon (12’).

Il Napoli è mancato in tutto, trascinando avanti la palla senza un’idea di gioco. All’inizio ha cercato di sorprendere la Fiorentina con lanci alle spalle della difesa viola, ma erano palloni fuori misura che nessun azzurro poteva sfruttare. Nel gioco stretto, poi, il Napoli raramente saltava l’avversario per guadagnare la superiorità numerica.

Ma è stato il “blocco” di Insigne a togliere al Napoli l’unica fonte di gioco offensivo. Fabian Ruiz portava palla favorendo il piazzamento difensivo della Fiorentina. Con Di Lorenzo spostato a destra, il Napoli migliorava su quel lato. Ma era poca cosa. Intraprendente Hysaj a sinistra. Ma gli uno-due degli azzurri franavano nella difesa stretta viola.

È stata una pena vedere il Napoli incapace di trovare una soluzione. E non c’è stata, dopo i gol della Fiorentina, una confortante reazione nervosa. Il Napoli ha continuato a giocare col suo monotono tran-tran.

Servivano velocità e movimento degli attaccanti. La Fiorentina aspettava con grande calma e organizzazione e quando schizzava in avanti era sempre pericolosa. Ospina ha dovuto sventare tre occasioni degli ospiti: su Chiesa 31’, su Benassi 41’, ancora su Chiesa 55’.

La Fiorentina ha dominato in lungo e in largo. Disorientato il centrocampo del Napoli nella fase passiva. La Fiorentina spostava palla velocemente da un lato all’altro, attaccava sulle fasce con Lirola e Dalbert, Castrovilli illuminava il gioco viola che Benassi e Pulgar riempivano con le loro giocate assidue.

Il 5-3-2 di Iachini ha imprigionato il Napoli. L’inizio effervescente di Callejon è durato poco, sino al colpo di testa a lato che poteva valere il pareggio.

Chiuso il primo tempo sullo zero a uno, il Napoli è tornato in campo senza la necessaria rabbia agonistica per acciuffare il risultato. Il primo cambio di Gattuso è stato l’inserimento di Demme per Allan (56’). Il tedesco entrava con bella personalità al centro della mediana liberando Fabian Ruiz sulla destra per una maggiore spinta offensiva. Allan usciva prendendo male la sostituzione.

E, intanto, il gioco del Napoli si arenava dalle parti di Insigne, sempre chiuso. Non aveva migliore sorte Milik che, sfiorato il gol a inizio gara, non ha avuto altre opportunità per impegnare Dragowski. Ininfluenti le sostituzioni di Zielinski con Lozano (64’) e di Callejon con Llorente (75’).

La Fiorentina non ha mai mollato la partita. Con i nuovi innesti, il Napoli è passato a un 4-2-3-1 e poi a un 4-4-2. Ma nessun modulo poteva funzionare perché in campo c’era una squadra lenta, indecisa, vuota, costantemente superata nella corsa dagli avversari.

La gestione di Gattuso in campionato si sta rivelando disastrosa: quattro sconfitte e una vittoria. Il Napoli resta inchiodato a 24 punti, sempre più pencolante in basso. E domenica sera c’è la Juventus al San Paolo. Quando finirà l’agonia di questo Napoli ?

JOAQUIN – L’andaluso Joaquin, ex stella del Betis Siviglia, famoso per la clausola rescissoria di 120 miliardi di lire, arrivò alla Fiorentina nel 2013, pagato due milioni di euro. Attaccante esterno, aveva ormai trentadue anni. In due campionati in maglia viola segnò quattro reti, una al San Paolo, 23 marzo 2014, a Pepe Reina, nell’ultima vittoria della Fiorentina a Napoli (1-0) prima del successo di ieri sera.

BAGGIO – Il ragazzo di Caldogno, oggi, ha 53 anni, fuori dal calcio dopo avere regalato delizie memorabili e ricevuto l’insulto di allenatori egocentrici. Roby Baggio, sesto di otto figli, aveva vent’anni quando venne al San Paolo con la Fiorentina e piazzò nella porta di Garella il primo dei suoi 291 gol. Un calcio di punizione “dipinto” nella data azzurra memorabile del 10 maggio 1987, il Napoli di Maradona vinse il primo scudetto alla penultima giornata di campionato e il gol di Baggio, che pareggiò quello di Carnevale, assicurò alla Fiorentina la salvezza.

PESAOLA – Caro petisso che andò a vincere lo scudetto a Firenze (1969), neanche paragonabile, diceva, alle eroiche salvezze ottenute sulla panchina del Napoli. Raccontava: “Arrivo a Firenze e avevano venduto Albertosi, Brugnera e Bertini il più forte di tutti i mediani. Volevano cedere anche Amarildo che aveva contro la stampa fiorentina. Avevo dodici titolari e sei riserve. Promuovo in prima squadra Superchi. Non c’erano programmi di scudetto. Convinco i giocatori che sono tutti forti. De Sisti, 25 anni, muoveva la squadra. Merlo, 22 anni, perfetto sino alla trequarti, gli mancava il colpo finale. Difesa di ferro. Rogora era un mastino, Brizi un stopper duro ma elegante, Ferrante 23 anni battitore libero, fortissimo nel gioco aereo. Il problema era Chiarugi, pisano come il presidente Baglini. Mordeva il freno, voleva giocare sempre. Lo metto fuori squadra facendo giocare Rizzo. Ho tutti contro, non solo Baglini. Ma è la mia carta vincente. Chiarugi in panchina si carica come un toro, la carica della rabbia per l’esclusione. Quando vedo che sta per esplodere, lo metto dentro. Fece la differenza, volammo verso lo scudetto”.

BIRILLO – Il soprannome era “Birillo” perché era magro e alto, e con una bella testa tonda. Fiorentino, giunse a Napoli dalla squadra viola, rimase quattro anni in maglia azzurra e tornò alla Fiorentina.
Questo era Andrea Orlandini, mediano elegante, protagonista di uno dei centrocampo meglio assortiti della storia azzurra con Juliano e “Ciccio” Esposito, un reparto di notevole tasso tecnico.
Arrivò nel 1973, a 25 anni, nella squadra che Vinicio stava forgiando per ambizioni superiori. Giocò 111 partite e segnò quattro gol. Dotato tecnicamente, accarezzava la palla e aveva un corsa leggera, una fatina in campo.
Alla squadra furente di Vinicio dette un tocco di grazia. Saltò poche partite. Uno stiramento lo bloccò nell’ultima stagione. Se ne andò dicendo: “Saremmo stati i primi a far vincere lo scudetto al Napoli. Sarebbe bastato prendere un paio di giocatori per l’impresa tanto attesa dal pubblico. Sono le società a vincere gli scudetti, il Napoli in questo era carente”.

NAPOLI-FIORENTINA 0-2 (0-1)

NAPOLI (4-3-3): Ospina; Hysaj, Manolas, Di Lorenzo, Luperto; Allan (56’ Demme), Fabian Ruiz, Zielinski (64’ Lozano); Callejon (75’ Llorente), Milik, Insigne.

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Benassi, Pulgar, Castrovilli, Dalbert (87’ Ceccherini) ; Chiesa (78’ Sottil), Cutrone (66’ Vlahovic).

ARBITRO: Pasqua (Tivoli).

RETI: 26’ Chiesa, 74’ Vlahovic.

 
19/1/2020
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